Per la nostra seconda intervista abbiamo chiesto a Sou Kinoshita, autore della sceneggiatura dei sette episodi, di spiegarci come si è svolto il processo di scrittura e come ha lavorato sulla caratterizzazione dei vari personaggi.
D - A quanto ho capito, lei ha assunto il ruolo di guida nella scrittura della sceneggiatura di Ali del crepuscolo. Può spiegare esattamente cosa ha comportato nel contesto del processo di produzione?
R - Quando sono entrato a far parte del progetto, ciascun episodio aveva già una trama approssimativa delineata con circa quattro righe di testo. Ho utilizzato queste bozze come base e ho scritto una proposta per la storia che volevo raccontare, poi ho parlato con il regista e gli altri membri dello staff e ho buttato giù la trama generale che sarebbe servita da colonna portante della storia. Una volta stabilita questa trama come linea guida da seguire, ho iniziato a scrivere la sceneggiatura dei singoli episodi. Le sceneggiature sono come le piantine della storia di un’opera d’animazione, ma dato che sono composte solamente di parole, ho dovuto fare estrema attenzione al quando e al dove le battute sarebbero state dette, tenendo sempre conto dei personaggi che le avrebbero recitate e di cosa questi stessero facendo o cercassero di esprimere. A volte risulta difficile rendere alcune idee (come i movimenti fisici e le sfumature) nei copioni, quindi le ho trasmesse verbalmente durante le riunioni, oppure nelle note a piè di pagina.
D - Ali del crepuscolo è stata la sua prima esperienza come sceneggiatore, dico bene? Ha riscontrato alcuni momenti più difficili di altri durante questo processo o ce n’è qualcuno che le è particolarmente rimasto impresso?
R - Sono profondamente grato al direttore della sceneggiatura, Taku Kishimoto, che è anche lui stesso uno sceneggiatore, che mi ha aiutato in ogni minimo dettaglio del processo. È riuscito a ritagliare del tempo dai suoi impegni per offrirmi il suo prezioso aiuto per ogni episodio. Inoltre, il regista, Shingo Yamashita, e l’assistente alla regia, Yo Watanabe, hanno più o meno la mia età, quindi ogni volta che uno di noi faceva riferimento a un certo aspetto di un film o di un fumetto, ci intendevamo al volo senza problemi. Tutto questo mi è stato di grande aiuto.
D - Era già un esperto del mondo dei Pokémon prima di questo progetto? Se è così, le vengono in mente dei ricordi particolarmente significativi o dei momenti speciali che hanno a che fare con i Pokémon?
R - La serie animata Pokémon originale è andata in onda quando ero in prima elementare, quindi sono cresciuto nel bel mezzo della generazione Pokémon. Avevo i primi videogiochi Pokémon per il Game Boy. Non dimenticherò mai l’emozione di partire all’avventura insieme a Charmander e Pikachu per città, foreste e montagne mai viste prima. Come molti ragazzi della mia età all’epoca, ero appassionato di tutto ciò che riguardava i Pokémon: i videogiochi, la serie TV, i film, il gioco di carte o qualsiasi altra cosa. Ricordo ancora la felicità nel ricevere la guida strategica dei giochi a Natale e conservavo persino una scatola di cartone piena di preziosi Pokémon Kids [una linea di statuette di Pokémon in vinile]. Amo disegnare e mi sono divertito tantissimo a disegnare tutte e 151 le specie originali. Sono sicuro che riuscirei ancora a disegnare a memoria, almeno parzialmente, qualsiasi Pokémon dei primi videogiochi e di Pokémon Versione Oro e Pokémon Versione Argento.
Inoltre, mi sono sempre piaciuti gli insetti e altri animali fin da bambino. Adoravo leggere le enciclopedie degli animali, avevo almeno cinque libri solo sugli insetti. Una volta ho trovato un raro tipo di coleottero proprio vicino a casa mia, un esemplare che avevo visto solamente nei libri e beh, quello è stato proprio un bel momento per me. Proprio perché ero quel tipo di bambino, come potevo non innamorarmi dei videogiochi Pokémon che ti permettono di partire all’avventura per cercare di completare il tuo Pokédex?
D - Qual è il significato che sta dietro al titolo Ali del crepuscolo?
R - Ali del crepuscolo è una raccolta di sette episodi in stile racconto breve e l’unico elemento comune in ogni episodio è il Volotaxi di Galar. Per questo motivo, volevamo includere parole che avessero a che fare con il cielo. Avevamo diverse idee in mente, ma solo alcune di queste sono finite nel titolo. Per esempio, pensavamo che avrebbe avuto senso includere un aspetto dell’alba per fare riferimento a come John e gli altri personaggi fanno scelte importanti, risolvono problemi, crescono e agiscono con coraggio. Abbiamo anche considerato il fatto che tutti prima o poi dobbiamo affrontare delle difficoltà nella vita e a volte ci troviamo persi in una notte lunga e buia. Abbiamo quindi pensato a come sarebbe meraviglioso se la luce iniziasse a filtrare e potessimo, finalmente, riaprire gli occhi e vedere uno sconfinato cielo azzurro, per poi decollare con le nostre stesse ali. Il titolo è stato tradotto in molte lingue diverse per la distribuzione in tutto il mondo, e penso che anche il nome inglese, Twilight Wings, suoni proprio bene. *
*Nota: La parola giapponese tradotta con “Twilight” è associata più strettamente all’alba rispetto all’inglese.
D - Dal momento che John e Tommy sono dei personaggi nuovi, immagino che lei abbia dovuto costruire tutto da zero, compresi il loro passato e il modo in cui pensano e parlano. Cosa aveva in mente durante la scrittura delle loro storie?
R - Prima di vedere le bozze preliminari degli episodi, ho pensato ad alcuni brevi racconti sui Pokémon che avrei scritto se avessi avuto carta bianca. Ecco qualche esempio.
Durante le vacanze estive, un giovane ragazzo di città, figlio unico, viene lasciato a casa della nonna in campagna, da solo. Trova un Pikachu in un boschetto e, inseguendolo, si addentra nel cortile della nonna. Lì, trova un gruppo di Pokémon selvatici e comincia ad esplorare. Quando il bambino poi racconta la sua esperienza ai genitori, questi si ricordano di come, a loro volta, anche loro abbiano inseguito un Pikachu nel bosco, proprio dietro quella casa.
Una persona anziana sola e testarda che ama fare giardinaggio e sorseggiare tè, un giorno scopre che parte del suo bellissimo giardino è stata distrutta. Proprio in quel luogo, trova un Pokémon ferito. La storia segue il tacito scambio di sentimenti tra la persona anziana e il Pokémon.
Un giovane giocoliere in viaggio fa amicizia con un Pokémon durante una visita in una città sconosciuta e prova a insegnargli i segreti della sua arte. Purtroppo, il suo nuovo amico è un po’ scoordinato e non ci sa fare. L’uomo però scopre che il suo Pokémon ha un talento particolare. I due decidono di mettere in piedi un piccolo spettacolo, ma ce la faranno?
Queste erano alcune delle idee che avevo in mente per queste piccole storie sui Pokémon di cinque minuti. La prima idea che mi è venuta riguardava un ragazzino che se ne sta sempre chiuso in casa.
Non esce quasi mai dalla sua stanza, ma riesce ad aiutare a distanza ad allevare e scambiare centinaia di Pokémon su internet. Conosce benissimo i Pokémon e tantissimi Allenatori lo cercano online per domande e consigli. Un giorno qualcuno gli chiede: “Quali tipi di Pokémon allevi quando non sei online?” Improvvisamente, il bambino si rende conto di non aver mai catturato un Pokémon nel mondo reale. Con un po’ di coraggio e stringendo una Poké Ball nella sua tremolante mano destra, si avventura nell’erba alta vicino a casa.
Me ne sarei accorto solo in seguito che parte di quel bambino segregato in casa l’avremmo ritrovata nel John di Ali del crepuscolo. Tra l’altro, c’è una ragione specifica per cui il suo nome è “John”, ma è un segreto. Il personaggio di Tommy è nato dal bisogno di avere qualcuno che aiutasse a delineare il personaggio di John. Tommy ha una sua storia personale, ma anche quella è un segreto.
D - I Pokémon di questa serie sono tutti ritratti in dettaglio come degli esseri pensanti e ognuno di loro è incredibilmente interessante. Su cosa si è concentrato o a cosa ha dato la maggior attenzione nel caratterizzare i Pokémon?
R - Penso che i ritratti dei Pokémon siano così vividi e dettagliati grazie all’abilità dei registi e degli animatori, ma dato che ho sempre amato i Pokémon e gli animali, mi è sembrato anche che scrivere le parti della sceneggiatura con protagonisti i Pokémon mi sia venuto più spontaneo che scrivere quelle con le persone. Fin dall’inizio, quando ancora stavo pensando a una serie di piccoli racconti con i Pokémon, la mia intenzione era quella di presentare una storia dalla prospettiva di un Pokémon. Adoro i film in cui la storia è raccontata dal punto di vista dei Pokémon senza le persone, come in Le Vacanze di Pikachu* e le varie illustrazioni che a volte vedi alla fine degli episodi della serie animata. Quindi quando ho ricevuto le bozze con un episodio in cui un Wooloo scappa di casa, ho capito subito di volerlo scrivere seguendo questa tecnica. Mi sarebbe piaciuto riuscire a narrare ancora più deliberatamente quella parte attraverso gli occhi di Wooloo, ma c’erano dei problemi di scala.
*Un corto di animazione uscito al cinema nel 1998
D - Ci sono dei personaggi o Pokémon a cui si è particolarmente affezionato, o che magari non sono stati semplici da rappresentare quando ha scritto la sceneggiatura? Se è così, saprebbe dirci perché?
R - Tengo molto a John, dato che è uno dei personaggi originali della serie. Quando ho visto il film Penguin Highway* al cinema, ho capito subito di voler collaborare con chi aveva realizzato quel progetto. Ho mandato una bozza di un copione originale allo Studio Colorido che alla fine mi ha dato la possibilità di lavorare alla sceneggiatura di Ali del crepuscolo. Credo ci sia un po’ di me in John, specialmente nel suo sogno di vedere l’incontro di Dandel, un desiderio così profondo che lo spinge a scrivere una lettera, nonostante le prese in giro di Tommy, e a precipitarsi su per le scale per poterla consegnare a Rose.
*Un film d’animazione del 2018 realizzato dallo Studio Colorido
D - Ci può dire qualcosa riguardo a qualche scena particolarmente significativa che deve ancora venire?
R - L’episodio finale riprende ciò che abbiamo visto nel primo e chiude il cerchio, oltre a rappresentare il culmine di tutti gli altri, perciò penso non sarebbe male rivedere tutta la serie dall’inizio prima dell’ultimo episodio. Chissà, magari i personaggi che speravi di vedere si faranno vivi nell’episodio finale! Non ho ancora visto l’episodio completo neanche io, ma sono certo che sarà emozionante. Non vedo l’ora di vedere l’incredibile e geniale lavoro di ripresa del regista Yamashita.
D - Per finire, vorrebbe dire qualcosa ai fan di Ali del crepuscolo e del mondo Pokémon in generale?
R - Anche se è una serie web di episodi della durata di circa cinque minuti, Ali del crepuscolo contiene le preziose immagini dello Studio Colorido, lo stile delicato e sensibile dei registi di ciascun episodio, musica e voci straordinarie; per tutti questi motivi, la serie è in grado di trasmettere la stessa carica emotiva che si riceve dalla visione di un lungometraggio. Per cui, consiglio caldamente a tutti coloro che hanno la possibilità di vedere i video di YouTube su una TV o su uno schermo grande, di vederli su un dispositivo di questo tipo piuttosto che sul normale smartphone. Inoltre, mi piacerebbe che chi ha visto e apprezzato Ali del crepuscolo condividesse il proprio pensiero sulla mia pagina web, Twitter o Instagram.
Ricorda che puoi guardare tutti e sette gli episodi di Ali del crepuscolo, compreso il nuovo episodio speciale “Stelle a raccolta” su TV Pokémon qui su www.pokemon.it, nella app TV Pokémon per dispositivi mobili, oppure sul canale ufficiale Pokémon di YouTube.
Non perderti neanche una delle nostre interviste con il team creativo di Ali del crepuscolo.