Preparati a vedere il mondo dei Pokémon con occhi completamente nuovi grazie alla dettagliatissima grafica 3D utilizzata per dar vita al film POKÉMON Detective Pikachu: ti sembrerà di vedere e di poter toccare i Pokémon come se fossero proprio lì accanto a te. Se contiamo poi l’incredibile cast guidato da Ryan Reynolds (nella versione in inglese) e una troupe che comprende alcuni tra i migliori artisti di effetti speciali al mondo, il risultato non potrà che essere un’avventura spettacolare assolutamente da non perdere per i fan dei Pokémon.
Con questi presupposti, abbiamo intervistato attori e altri membri dello staff per capire al meglio in che modo i Pokémon siano stati portati stavolta sul grande schermo. Perciò armati di cappello da investigatore e lente d’ingrandimento: si parte per un viaggio alla scoperta del film POKÉMON Detective Pikachu!
Perché proprio Detective Pikachu?
L’annuncio ufficiale di un film Pokémon ambientato nel mondo reale ha fatto scalpore tra i fan, mentre ancora più sorprendente è stata la decisione di scegliere il videogioco Detective Pikachu come ispirazione del film, piuttosto che una storia tratta dalla serie principale Pokémon. Ali Mendes, uno dei produttori del film POKÉMON Detective Pikachu, ci dà una mano a capire meglio questa scelta: “Una storia coinvolgente è alla base di ogni film di successo”, afferma Mendes. “Nel caso di Detective Pikachu, ci è stato evidente sin dall’inizio il valore intrinseco della sua trama, così potente da andare oltre un semplice marchio. Stiamo parlando della profondità del rapporto tra padre e figlio, un legame così universale che, siamo certi, toccherà da vicino un largo pubblico”.
Nonostante sia stata data grande importanza all’aspetto toccante della vicenda, nel film sono presenti tutti quegli aspetti che hanno reso celebre il marchio Pokémon.
“Ci è sembrato il modo migliore di celebrare un vero e proprio retaggio creatosi in vent’anni di lotte e di personaggi tanto amati dal pubblico. D’altro canto, ci tenevamo a fare qualcosa di nuovo e inaspettato che desse una piccola svolta alla produzione più consueta”.
È stata proprio la vicenda dietro a Detective Pikachu a convincere Legendary Pictures e The Pokémon Company che fosse il momento giusto per dare vita a un film ambientato nel mondo reale.
“L’ironia sta nel fatto che tutti tendono a credere che sia stato il fenomeno di Pokémon GO a portarci a pensare a un film Pokémon”, dichiara Mendes - che poi continua: “La verità è che il progetto e le trattative andavano avanti già da almeno cinque anni”.
I primi indiziati
Il ruolo del figlio, Tim Goodman, è interpretato da Justice Smith. Tim è un agente assicurativo che si reca a Ryme City per svelare il mistero celato dietro la scomparsa del padre Harry con il quale si era da tempo perso di vista, e sarà proprio in questo frangente che s’imbatte in un Pikachu alquanto speciale. Il detective Pikachu, da cui il film prende il nome e a cui Ryan Reynolds presta la voce nella versione in inglese, infatti, possiede il dono della parola, seppur con un piccolo dettaglio: l’unico in grado di sentirlo è proprio Tim.
Ma le sorprese per lui non sono terminate, poiché Pikachu non solo gli rivela di aver collaborato con Harry Goodman in passato ma è anche assolutamente certo che Harry sia ancora vivo, perciò il ragazzo accetta di mettersi alla ricerca di suo padre insieme a Pikachu. Ci si rende subito conto che i due formano una coppia molto particolare: tanto Tim è cinico e introverso, probabilmente a causa di un’infanzia segnata da eventi difficili come la perdita della madre e l’allontanamento del padre, tanto Pikachu è estroverso e loquace. Anche se all’inizio Tim non trova la loro collaborazione troppo congeniale, con lo svolgersi delle vicende risulterà chiaro che l’evoluzione del rapporto tra i due personaggi costituisce un elemento chiave del film.
Mentre sono alla caccia di indizi sulla scomparsa di Harry, i due si imbattono in un’aspirante reporter, Lucy Stevens (interpretata da Kathryn Newton), impegnata come stagista presso l’emittente principale di Ryme City. Sulle base dei risultati delle proprie indagini, la giovane giornalista si convince che ci sia qualcosa di strano nella sparizione del padre di Tim e si unisce al ragazzo e a Pikachu, in parte anche sperando in un possibile salto di carriera. È importante notare che la passione e la genuina ambizione che Lucy dimostra nel proprio lavoro, unite a un pizzico di goffaggine, fanno di lei un personaggio perfettamente complementare a Tim che invece appare decisamente più riservato e schivo. Infine, la ragazza introduce nel gruppo il suo adorabile e perennemente confuso Psyduck, chiudendo così il cerchio dei personaggi principali del film.
Fate largo ai Pokémon
Non c’è alcun dubbio che i fan dei Pokémon si divertiranno un mondo a vedere i loro beniamini “in carne e ossa” sul grande schermo. Ali Mendes non si risparmia sulla descrizione del processo creativo seguito per adattare alcune delle nostre vecchie conoscenze al nuovo ambiente partendo dall’interrogativo “Che aspetto avrebbe un Pokémon nella vita reale?”. Questa è stata una della sfide più interessanti per noi”, afferma la produttrice.
Gli artisti degli effetti speciali sono riusciti a ricostruire più di 60 diversi Pokémon seguendo questa chiave di lettura. Poi Mendes spiega: “Sin dall’inizio, il nostro chiodo fisso è stato quello di produrre animazioni della più alta qualità: siamo convinti, infatti, che il segreto del successo di questo film stia proprio nell’aver immaginato e realizzato i Pokémon proprio come se fossero davanti a noi”.
E da quanto siamo riusciti a vedere finora, i risultati sia in aspetto che in realismo sembrano avvallare tale scelta: il Pikachu tutto peloso e lo Psyduck bello piumato pur conservando intatte le loro personalità potrebbero benissimo essere creature in cui ci si imbatte fuori dalle proprie finestre.
Mendes poi continua: “Scegliendo di produrre questo film ci siamo impegnati a creare delle creature quanto più vicine possibile alla realtà, è per questo che abbiamo ingaggiato la miglior squadra di professionisti di effetti speciali al mondo”.
Uno dei personaggi che ci ha colpito maggiormente è stato Charizard: la sua pelle rugosa, i denti aguzzi e un’incredibile apertura d’ali contribuiscono senz’altro al suo aspetto minaccioso che viene ulteriormente ampliato dal fuoco vivo nello sguardo di questo particolare esemplare. Nonostante tutto questo, però, è sempre il solito caro vecchio Charizard.
Certo, l’aspetto del nostro eroe può ricordare un drago, anche se non è a tutti gli effetti un vero e proprio drago come lo si troverebbe in un libro di fiabe: “Si tratta infatti di un Pokémon che ha l’aspetto di un drago”. Non dimentichiamo che per creare un Charizard con un aspetto realistico è stato necessario trovare un equilibrio tra gli aspetti accattivanti e il suo lato feroce.
“Non è stato facile, ma alla fine il nostro team ce l’ha fatta: il pubblico andrà in visibilio quando avrà il risultato sotto gli occhi”.
Il produttore di effetti speciali Greg Baxter ci ha quindi fornito ulteriori dettagli riguardo il processo di adattamento di ciascun Pokémon al grande schermo, dichiarando: “Lo scopo finale è trasporre l’immagine bidimensionale a colori uniformi dell’animazione in qualcosa di tangibile a portata di mano di tutti. I Pokémon non sono tutti uguali: alcuni hanno la pelliccia, altri una pelle liscia, altri ancora ricordano dei rettili squamosi, è per questo che ci siamo ispirati agli animali del mondo reale come punto di partenza, assemblando via via componenti diverse per ricostruire l’aspetto dei Pokémon. Anche se abbiamo a che fare con creature che non vivono nel nostro mondo, nulla ci ha impedito di riprendere aspetti dei veri animali e applicarli ai Pokémon”.
Ad ogni modo, chi ci è sembrato più emozionato di tutti per questa nuova rappresentazione del mondo Pokémon è Justice Smith. I suoi occhi si sono illuminati quando ne ha visto per la prima volta il risultato e ha esclamato, ridendo compiaciuto: “È stato incredibile! Mostrandomi in anteprima come avrebbero realizzato i Pokémon, ancor prima di confermare la mia parte, mi hanno convinto ad andare fino in fondo: praticamente è il mio sogno d’infanzia che diventa realtà! Immaginate i Pokémon così come li conosciamo, ma immersi in un habitat realistico. Tutto coincideva esattamente con quanto mi ero immaginato da piccolo, con pellicce, trame, scaglie e movenze simili ad animali incluse; un risultato da non crederci... Ero al settimo cielo!”.
Ed ecco a voi… Ryme City
Gran parte del film POKÉMON Detective Pikachu è ambientata nella movimentata Ryme City, anch’essa ispirata, come accade per i Pokémon, al mondo reale: ricorda infatti alcune grandi metropoli dei nostri giorni.
Quest’ambientazione è infatti il risultato dell’unione di alcune riprese effettuate a Tokyo e Londra, mentre gli sfondi più oscuri sono frutto del filone noir di stampo contemporaneo: entrambi sono aspetti fondamentali, come chiarisce lo scenografo Nigel Phelps, per mantenere un equilibrio stabile con i colori vivi dei personaggi.
“I Pokémon differiscono tanto tra loro per sagoma e dimensione, oltre a essere molto variopinti”, spiega Phelps. Poi continua: “Perciò una delle prime cose da considerare mentre si lavorava ai diversi set era optare per una gamma di colori piuttosto neutra con varianti di grigio, nero e bianco, in modo da far risaltare immediatamente i colori delle diverse creature”.
Il risultato finale è una Ryme City che integra i Pokémon all’interno del proprio tessuto urbano in maniera piuttosto diversa da quanto accaduto in passato nel mondo Pokémon. Invece di restare chiusi nelle Poké Ball, i Pokémon sono liberi di gironzolare senza doversi preoccupare delle tradizionali lotte Pokémon che sono illegali in questa città.
Ali Mendes ci ha illuminato sul modo in cui i Pokémon convivono in armonia con gli esseri umani a Ryme City: “I rapporti tra umani e Pokémon nella metropoli sono un tantino diversi da come ce li aspetteremmo, in quanto tutti interagiscono e collaborano tra loro quotidianamente. Per questo motivo capiterà di vedere un Pokémon che lavora in cantiere al fianco di un operaio, oppure un Machamp che sta dirigendo il traffico, ma non facciamoci trarre in inganno: rimangono pur sempre Pokémon, con la sola differenza di essersi integrati nel mondo in una maniera un po’ diversa, e direi più naturale”.
E le lotte Pokémon?
Le lotte Pokémon non costituiscono un punto cardine del film POKÉMON Detective Pikachu, anche se è facile immaginare che i fan muoiano dalla voglia di vedere questi Pokémon così realistici impegnati nel vivo di uno scontro. Proprio quando abbiamo visitato il set, ci siamo trovati ad assistere alla ripresa di una lotta.
Nella città natale di Tim, così come in altre regioni del mondo Pokémon, sono state istituite delle lotte ufficiali con tanto di regolamento e Pokémon e umani, di comune accordo, si alleano in squadra per allenarsi o per sfidarsi. Tuttavia, le cose funzionano diversamente a Ryme City: qui, nonostante le lotte siano state proibite, alcuni hanno trovato il modo di continuare a organizzarle sfruttando un’arena sotterranea. Quando Tim e Pikachu si ritrovano coinvolti, Pikachu decide di buttarsi nella mischia e scendere in campo, anche se le meccaniche della sfida si riveleranno un tantino diverse da quelle che i fan si aspettano, ma la parte migliore è che l’avversario di Pikachu sarà proprio Charizard, dando così vita a uno scontro senza precedenti che vede protagonisti due tra i Pokémon più famosi di sempre. Pensiamo soltanto, ad esempio, alla fiamma viva sulla coda di Charizard e ai suoi focosi attacchi, aggiungiamo la presenza di un Allenatore particolarmente stravagante ed eccentrico, e il risultato grandioso è assicurato! L’estroso DJ è avvolto infatti in una felpa extralarge con finiture in pelo, indossa vistosi anelli e occhiali e lascia il petto scoperto, sfoggiando un gigantesco tatuaggio di Charizard.
Una realtà targata Pokémon
I fan dovranno tenere gli occhi ben aperti per non perdersi neanche un minimo dettaglio dell’arena sotterranea e scovare tutti i riferimenti che faranno tornare in mente le proprie lotte affrontate nei videogiochi Pokémon. Un esempio? Come molti stadi nel mondo reale, anche questo avrà in dotazione un maxischermo, sarà proprio lì che appariranno delle frasi molto familiari ai giocatori più esperti come “Ma fallisce!”.
Greg Baxter ci ha fornito poi alcuni dettagli su alcuni richiami ancora più sottili alle lotte dei videogiochi: “Abbiamo scelto di adoperare inquadrature che potessero mimare lo stile di alcuni giochi. È possibile notare la particolarità di questa scelta dal fatto che i rapidi movimenti che attraversano la scena spesso non sono ciò che il pubblico ci si aspetta da una ripresa cinematografica, ma siamo convinti che i fan apprezzeranno il fatto di trovarsi di fronte a referenze del genere durante precise fasi dello scontro”.
L’approccio appena descritto, costellato di richiami più o meno sottili agli altri progetti Pokémon, pur mantenendo intatta la propria autonoma identità, costituisce uno degli elementi portanti dell’estetica del film POKÉMON Detective Pikachu. La costumista Suzie Harman ha dovuto condurre lunghe ricerche sulla serie animata Pokémon per ottenere il risultato voluto: trovare ispirazione per il suo progetto e farsi un’idea dello stile dell’abbigliamento e della silhouette da proiettare per ciascun personaggio è stato fondamentale, specialmente se ciò include mantenere un’aura di verosimiglianza intorno a ciascuna creazione.
“Abbiamo scelto appositamente di non abbinare i colori dei Pokémon con quelli dei loro Allenatori proprio per rendere il tutto più realistico. Lucy ha il suo Psyduck e il suo personaggio è complementare al Pokémon, proprio per questo motivo, invece del giallo, anche i suoi colori saranno complementari, quindi rosa e blu. In questo modo eviteremo anche l’effetto opposto creando un contrasto eccessivo”.
L’allestimento del set
Ogni set nel film POKÉMON Detective Pikachu è stato pensato per mettere in risalto Pokémon e oggetti differenti tra loro. Come spiega Baxter: “Alcune scene sono state pensate e scritte appositamente per renderne protagonista un determinato Pokémon: ad esempio c’è questa caffetteria in cui si svolgono molte scene del film, ebbene, il cameriere che serve il caffè è un Ludicolo che tenta goffamente di passare attraverso la porta o di tenere per bene il vassoio in mano, azioni che gli riescono alquanto difficili data la sua corporatura. Abbiamo scelto determinati Pokémon con l’intento di caratterizzare alcune scene”.
I fan di lunga data saranno invece particolarmente felici di ammirare una delle riprese descritte da Newton in cui si vedono delle pietre evolutive: una sorta di tributo alla storia dei Pokémon.
“Ci sono queste grosse rocce con una luna o un fulmine inscritti al loro interno... Sono incredibili da vedersi, velate da reminiscenze antiche e misteriose. Penso proprio che i fan ne andranno matti, chi ama davvero questo mondo nota sempre dettagli come questi”, dichiara Netwon.
Gli indizi finali
Durante la visita al set, è stato davvero entusiasmante rendersi conto del numero impressionante di fan dei Pokémon tra il cast e lo staff, per fare un rapido esempio, proprio Justice Smith ha un debole per il Pokémon Mascellone, perfetto per qualcuno che abbia così tante battute da recitare nel film, infatti l’attore ha commentato: “Io e mia sorella avevamo tantissime carte del GCC Pokémon, ci giocavamo sempre e io poi non mi perdevo un singolo episodio della serie animata. Il mio Pokémon preferito era Totodile: ricordo che avevo sempre con me una statuetta di Totodile, non me ne separavo mai, perciò immaginerete la gioia del bimbo che è in me quando mi dissero che avevo ottenuto la parte”.
Anche la co-protagonista Kathryn Newton ha trovato ispirazione dai suoi ricordi personali legati ai Pokémon: “I cartoni mi piacevano un sacco e hanno ispirato la mia vena artistica, dapprima portandomi a riprodurre i personaggi dell’universo Pokémon e in seguito a disegnare personaggi del mondo animato. Oggi sono una disegnatrice di moda, un campo che adoro, e pensare che proprio i Pokémon abbiano contribuito ad aprirmi questa strada è davvero singolare”.
Le parole di Newton rendono facile immaginare quanti altri fan potrebbero trovare ispirazione dal film POKÉMON Detective Pikachu: “Vedere i Pokémon prendere vita davanti a te, così a portata di mano da quasi poterli sfiorare, un Lickitung che ti lecca il volto, ad esempio... Chiunque abbia mai immaginato di avere un Pokémon, ne sono certa, li avrebbe visti e vissuti così e sulla scena Tim e Lucy fungono da tramite tra i Pokémon e gli spettatori. Immedesimandosi in Tim o Lucy si riesce a vivere questa fantasia ed è fantastico poter vivere in un sogno anche per poco”, conclude.
Potrai vedere con i tuoi stessi occhi come se la passano i Pokémon a Ryme City e seguire da vicino gli sviluppi delle indagini condotte dal Detective Pikachu con l’aiuto di Tim e Lucy. Segna quindi la data sul calendario, l’uscita del film è attesa il 9 maggio 2019 e ricorda di dare uno sguardo al sito web www.pokemon.it per tutti i futuri dettagli sul primo film Pokémon ambientato nella vita reale!